“La gentilezza in parole crea fiducia; la gentilezza in pensiero crea profondità; la gentilezza in dono crea amore.” Lao Tzu.
La giornata mondiale della gentilezza è una ricorrenza internazionale che si celebra il 13 novembre. E’ stata introdotta nel 1998 dal Word Kindness Movement, una coalizione di ONG nazionali per la gentilezza. Viene celebrata in molti paesi, tra cui Canada, Australia, Nigeria ed Emirati Arabi Uniti.
Gentilezza significa trattare noi stessi e gli altri con dolcezza. Essa riflette la comprensione dell’importanza della vita di ognuno unita a sentimenti di rispetto.
La gentilezza può rappresentare cose diverse per ciascuno di noi. Al livello sociale fa riferimento al modo in cui scegliamo di partecipare al mondo con l’empatia, l’accettazione, la premura e come diamo valore all’altra persona in maniera disinteressata.
I benefici della gentilezza…
Una ricerca del 2004 guidata da Sonja Lyubomirsky, psicologa e ricercatrice esperta nei temi di psicologia positiva, ha testato gli effetti psicologici della gentilezza. Dai risultati è emerso che le persone che avevano eseguito atti di gentilezza erano dopo sei settimane più felici rispetto al gruppo che nello stesso intervallo di tempo non aveva messo in atto comportamenti gentili. A questo studio ne sono seguiti tanti altri che hanno confermato gli stessi risultati: mostrano come la gentilezza sia un modo semplice per favorire il nostro benessere psicologico. Lyubomirsky e colleghi hanno inoltre scoperto che le persone che compiono atti di gentilezza come aiutare, condividere o prendersi cura degli altri, evidenziano miglioramenti nell’espressione genica associati a un profilo immunitario più sano (Nelson-Coffey et al., 2017).
Essere gentili fa bene alla nostra salute fisica e mentale:
Un gran numero di studi sostiene che compiere atti di generosità aumenta il benessere soggettivo, con benefici per la salute fisica come una riduzione della pressione sanguigna (Curry et al., 2028; Hui et al., 2020). Abbassa i livelli di stress, secondo molte ricerche quando aiutiamo gli altri o quando facciamo qualcosa per qualcun altro, i nostri centri di ricompensa si illuminano nel cervello e i nostri livelli di stress si abbassano quando il cortisolo viene rilasciato.
La gentilezza puramente altruistica, senza un obiettivo secondario, attiva maggiormente le aree cerebrali come le aree di ricompensa e corteccia cingolata anteriore subgenuale (Cutler & Campbell-Meiklejohn, 2019). Gli studi dimostrano che aiutare gli altri aumenta la serotonina, un neurotrasmettitore che ci fa sentire soddisfatti. Inoltre ha dichiarato Stotts (socia del Rotary Club di Atene Sunrise, Ohio, USA):
“Se ci impegniamo in una regolare pratica quotidiana di gentilezza e gratitudine, stiamo essenzialmente ritagliando percorsi all’interno del nostro cervello che ci rendono più sani e un po' più stabili dal punto di vista emotivo”.
…La gentilezza migliora l’umore e favorisce un senso generale di benessere, anche con gli altri…
Costruisce relazioni positive, più forti e significative, aumentando la connessione, la comprensione e la fiducia reciproca, promuovendo una comunicazione aperta e sincera tra le persone
Favorisce l’empatia e la compassione verso gli altri, che permette di confrontarci con rispetto e apertura nei confronti delle diverse opinioni e punti di vista altrui, contribuendo indirettamente alla risoluzione di conflitti e alla prevenzione di situazioni di tensione.
Di conseguenza si riduce la sensazione di isolamento poiché essa crea un clima di accoglienza e inclusione che genera anche un senso di appartenenza generale tra gli individui. Anche al livello interiore sia in chi riceve e effettua atti di gentilezza emerge un sentimento positivo come quello della gratitudine.
La gentilezza non riguarda però solo il modo in cui trattiamo gli altri, ma anche il modo in cui consideriamo noi stessi. Essere gentili con sé stessi è fondamentale per il proprio benessere e l’autostima, favorisce la comprensione e la compassione verso noi stessi, questo implica anche fare piccoli e grandi gesti d’amore per sé come prendersi cura fisicamente, emotivamente e mentalmente.